Nel castello di Cucagna tra suoni, danze, armi e cucina

FAEDIS. Dal bel castel se parte de Cucagna, il nono appuntamento del festival Musica Cortese che ieri sera nel suggestivo scenario a cornice dell’antico maniero di Cucagna (Chucco) ha richiamato un folto pubblico di appassionati di cose medievali, è stato un evento decisamente capace di trascendere la dimensione esclusivamente musicale del festival. Infatti, grazie agli ensemble di musica antica Dramsam e Karmina, al Gruppo di armeggio storico, il Gruppo di danza antica, al Gruppo di studio sulla Scienza dell’alimentazione storica dell’Accademia Jaufrè Rudel di studi medievali di Gradisca d’Isonzo ed alla collaborazione dell’Istituto per la ricostruzione dei Castelli di Chucco e Zucco, nel corso della serata sono stati ricostruiti più aspetti della vita medievale, in una performance collettiva che prevedeva l’alternanza fra momenti musicali (in verità prevalenti), il brandeggio delle armi, la danza e la degustazione di imbandigioni tratte da antichi ricettari medievali. Non la solita rievocazione storica cui ci hanno ormai abituati le decine e decine di manifestazioni che ogni estate riempiono le piazze della nostra regione, bensì il risultato di una ricerca archeologica sui vari aspetti del vivere antico mostrato al pubblico.

Ma andiamo all’evento. L’inizio è musicale, con il gruppo dei Karmina che per venti minuti circa esegue musiche di area boema, ungherese e polacca. L’acustica è difficilissima, siamo su uno spiazzo all’aperto, e gli strumenti, di fattura antica, risentono pesantemente dell’umidità della notte, ma i bravi musicisti del gruppo riescono comunque a produrre una performance di ottima levatura.
Dopo le parole di benvenuto di Paolo Cecere e dell’architetto Roberto Raccanello, i due dei ex machina della manifestazione, il Gruppo di danza antica si esibisce in una serie di danze su musiche suonate Fabio Accursio e Paolo Cecere. Qui le delicate evoluzioni delle quattro ballerine incantano il pubblico, in un perfetto equilibrio di giocosità e compostezza. Seguono i guerrieri del Gruppo di armeggio storico, i quali, dopo una breve introduzione sull’evoluzione delle tecniche belliche dall’Impero Romano (in cui si avevano eserciti di migliaia di soldati equipaggiati dallo Stato) al Medioevo (in cui combattevano mediamente alcune centinaia di uomini equipaggiati a spese proprie o delle comunità dei villaggi) mostrano al pubblico le varie spade che si usavano nei combattimenti e nelle giostre del medioevo, ricostruendo duelli con le diverse armi e spiegando di volta in volta le movenze dei combattimenti.
Ancora all’aperto, davanti alla chiesetta del castello, si svolge poi il momento di maggiore intensità musicale, grazie all’esecuzione dei Dramsam, che intonano lo splendido Planh en mort de Johan de Cucagna , brano di anonimo che canta il dolore per la morte in battaglia di Giovanni di Cuccagna, signore proprio di questo maniero. Le altre pagine presentate in questa fase della performance dai Dramsam appartengono alla tradizione religiosa e profana del Medioevo europeo, quali Ave gloria, Stirpe regia, il trobadorico Solaz d’altrui, lo splendido Palastinalied di Walther von der Vogelweide ed E vattene signor mio.
La chiusura della performance viene affidata ai Karmina, che si esibiscono in una serie di brani gotici europei con la perizia già mostrata all’inizio.
Al termine si dà il via alle imbandigioni con piatti tipici medioevali, quali la minestra di cereali, servita con generosità da un suggestivo pentolone sospeso su un bel fuoco, il pane nero con porchetta, la carne secca, la salsa agliata, l’ottimo pan pepato molto gradito dai bambini presenti, il vino speziato. L’affamato pubblico apprezza grandemente (sono ormai le nove di sera) allietato dai musici che, ahiloro, continuano a suonare secondo l’uso delle corti medievali.
Sergio Zolli

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